Non è difficile imbattersi navigando
il web in configuratori di prodotto, specialmente se si intende acquistare
un’automobile o un computer. Questi strumenti consentono al cliente di decidere
direttamente le caratteristiche e le personalizzazioni preferite, per arrivare
a un prodotto il più possibile “su misura”. Il configuratore nasce come
strumento commerciale, ma l’adozione di
un’architettura di prodotto modulare, tra le altre opportunità, permette di estendere le sue funzionalità e il suo
utilizzo anche all’area tecnica e, perché no, al controllo di gestione.
Cos’è un configuratore (molto in breve)
Il configuratore è un software che permette di tradurre le
esigenze del cliente, identificate attraverso la risposta a domande specifiche,
in una versione del prodotto che è la più adatta a soddisfarle tenendo conto
dei vincoli tecnici. In caso di architettura di prodotto modulare il
configuratore, dopo avere acquisito il bisogno del cliente, si trova a disporre
di tutte le informazioni necessarie a generare anche una combinazione di
varianti di modulo che di fatto è la distinta base del prodotto desiderato. I
vantaggi derivanti dall’utilizzo di un configuratore ben progettato derivano in
primo luogo dalla eliminazione delle incertezze legate alla percezione delle
esigenze del cliente, perché:
-
Impone al commerciale, e di conseguenza al
cliente, di raccogliere preventivamente tutte le informazioni strettamente
necessarie a identificare il prodotto giusto;
-
Impedisce l’offerta di configurazioni non
realizzabili tecnicamente
-
Evita la soggettività del tecnico, assicurando
di identificare il prodotto con le spcifiche minime per soddisfare l’esigenza.
Ulteriori
vantaggi sono connessi alla disponibilità immediata della struttura di prodotto
definitiva, con conseguente snellimento della messa in produzione.
Cosa c’entra Il configuratore con il controllo di gestione?
Il primo impiego evidente del
configuratore o dei suoi risultati è quello della definizione del costo a
preventivo del prodotto finito. Nel momento in cui l’offerta al cliente viene
finalizzata il configuratore è in grado di fornire l’elenco delle varianti di
modulo che compongono il prodotto. Si tratta quindi solo di sommare i costi (nelle
configurazioni standard e/o evolutivo) delle varianti di modulo in questione, e
aggiungere un costo di assemblaggio di tali componenti tra di loro.
Quest’ultimo potrebbe essere stimato dal configuratore stesso con uno specifico
algoritmo, e anche il calcolo del costo totale potrebbe essere delegato al
motore di configurazione, dopo aver fornito allo stesso l’archivio dei costi di
tutte le varianti di modulo, con il risultato di avere in tempo reale nel corso
del processo di configurazione i dati di costo, prezzo e conseguentemente
margine. Può essere particolarmente utile avere immediata evidenza del costo
evolutivo del prodotto finito, così da disporre già in fase di offerta della
stima più aggiornata del costo del prodotto e poter quindi prendere le migliori
decisioni di pricing.
Un altro potenziale e meno evidente
vantaggio può essere identificato nella definizione del budget. Si può infatti
immaginare di usare il motore di configurazione per definire una serie di
configurazioni a cura del commerciale, non riferite a specifiche richieste di
clienti identificati, bensì alle attese di budget. Nel caso non si disponga di
previsioni così dettagliate si potrebbero definire delle configurazioni “tipo”,
in grado di riflettere la segmentazione attesa della domanda, a cui attribuire
dei volumi.
Le configurazioni di budget, oltre
a essere automaticamente valorizzate in termini di prezzi e costi, fornirebbero
senza sforzo il piano di produzione di budget a livello di singola variante di
modulo, già pronto per alimentare gli MRP di budget di stabilimento e i budget
degli acquisti per le varianti di modulo definite “buy”. Inoltre il livello di
dettaglio disponibile sui dati di budget permetterebbe un’adeguata analisi
delle varianze, anche di mix.